Le origini del gioco
Nel XIX secolo in moltissimi college inglesi il gioco del pallone era molto in voga, e si differenziava da college a college a seconda dell’uso che si faceva delle mani e dei piedi. Il 1 novembre 1823 accade un fatto, apparentemente insignificante, che avrebbe però dato inizio al rugby moderno. Mentre giocava con i compagni nel prato della Public School di Rugby, cittadina inglese del Warwickshire, l’irlandese William Webb Ellis, con grande dispregio delle regole allora in vigore, prese la palla tra le braccia e si mise a correre, determinando così l’origine di una delle caratteristiche essenziali e distintive del gioco del rugby. L’irregolarità di Ellis consisteva non tanto nel fatto di aver afferrato la palla con le mani, il che non era proibito, quanto nel fatto che dopo averla afferrata corse portandola in avanti. Uno degli gli studenti di Rugby, William Gilbert, era un artigiano molto abile nel rivestire di cuoio la vescica di porco che, riempita di paglia o di fieno, si usava come pallone e sin dal 1800 era il fornitore dei palloni della scuola. E’ molto probabile che proprio la forma ovoide della vescica di maiale abbia dato forme e dimensioni alla palla da gioco, e non è da escludere che tale forma abbia in qualche misura incoraggiato il suo maneggio con le mani. Dalle battaglie dei legionari si era così arrivati a un gioco nuovo, praticato inizialmente dai soli gentleman dell’aristocrazia inglese, nel quale primeggiavano la lealtà e il coraggio fisico e morale.